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Sfide future

I professionisti che non sanno adeguarsi ai tempi inevitabilmente non potranno reggere il confronto con chi invece ha saputo sviluppare la propria offerta, la propria conoscenza e di conseguenza la propria formazione.

Il mondo della ristorazione in Italia è da sempre in continua evoluzione, sempre alla ricerca di nuove frontiere da esplorare, sempre più contaminato da culture eno-gastronomiche straniere. 
In questo contesto è altresì sempre più importante – se non necessario – saper rispondere a esigenze particolari e ai desideri dei clienti. Negli ultimi anni infatti abbiamo riscontrato un’esplosione non solo di mode o scelte di vita personali (vegetariani, vegani, crudisti), ma anche di intolleranze e allergie alimentari varie – al lattosio, ai cereali, alla frutta secca – o vere e proprie patologie croniche, come la celiachia. Mentre nei primi casi il ristoratore ha la necessità di creare menu idonei per rispettare le scelte dei clienti, nei secondi, se non si è preparati adeguatamente, oltre a non soddisfare i commensali, si rischia di mettere a repentaglio la loro salute. 
I professionisti che non sanno adeguarsi ai tempi inevitabilmente non potranno reggere il confronto con chi invece ha saputo sviluppare la propria offerta, la propria conoscenza e di conseguenza la propria formazione. Un pasto fuori casa dovrebbe essere un diritto di tutti e chi saprà soddisfare queste particolari esigenze, garantirà un futuro ricco di soddisfazioni al proprio business; chi non saprà adeguarsi, non avrà speranze contro le sfide della ristorazione del futuro. 
Ovviamente, per affrontare queste nuove sfide diventa fondamentale rivolgersi a chi garantisce un’informazione e una formazione adeguata; a chi, insomma, è in grado di fornire un servizio idoneo e sicuro. Un esempio emblematico è quello del cliente celiaco o che deve eliminare il glutine dalla propria dieta. Le diagnosi di celiachia aumentano mediamente ogni anno di circa il 10%: saranno sempre più le persone che in futuro dovranno mangiare senza glutine e, nel caso si voglia dare un servizio adeguato a queste persone, oltre a partecipare ai corsi che la sanità pubblica organizza, è opportuno contattare l’Associazione Italiana Celiachia (ogni regione ha una sede) che periodicamente organizza corsi per gli operatori del settore sulla cucina senza glutine.  

Presidente Associazione Italiana Celiachia Umbria