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Decalogo per diventare il peggior fotografo del mondo

Cosa è bene evitare

Qualche personale osservazione al contrario su quello che, secondo me, ogni fotografo, professionista o meno, dovrebbe evitare, prima di tutto per mantenere un sano rapporto con la fotografia.

 

  • Ignorare il lavoro degli altri. È un po’ banale, ma penso che ci sia sempre da imparare dagli altri. Il confronto non è solo sano per ridimensionare il nostro ego, ma anche per crescere professionalmente e umanamente.
  • Interessarsi solo di fotografia. Se amiamo sinceramente l’arte e la cultura, in senso ampio, le nostre foto saranno più belle e interessanti: provare per credere.
  • Essere pigri. Evitiamo il più possibile la routine: gli stessi posti, le solite inquadrature, il genere (parola che da sola mi fa rabbrividire!).
  • Non avere rispetto per i soggetti. Le modelle non sono bambole, gli edifici non sono solo mucchi di mattoni e i paesaggi non sono sassi, sabbia, acqua e cielo. Chi non entra in profonda relazione con ciò che fotografa non può che interpretare in modo banale, freddo e distaccato ciò che vede.
  • Non essere aperti al dialogo. La fotografia è fatta prima di tutto di parole. Si scrive per progettare, ci si relaziona con i colleghi e con chi è presente sul set, ci si confronta con il pubblico in workshop e conferenze…

 

 

  • Essere ossessionati dal desiderio di compiacere pubblico e committenti. Ciò che fate vi deve piacere e convincere. Senza alterigia o vanità. Se non siamo convinti noi di quello che stiamo facendo, per quanto possiamo prostrarci, non soddisfaremo neanche l’utente finale del nostro lavoro.
  • Evitare di risolvere i nostri limiti. Non sapete usare bene il flash? La vostra composizione non vi convince? Le foto sono sempre esposte in modo strano? Bene, è il momento di affrontare i vostri limiti e di risolverli, ne guadagnerete in tecnica e in autostima.
  • Essere full digital. La vera vita non è nei social, l’elettronica è solo uno strumento e un geek (persona che possiede un estremo interesse e una spiccata inclinazione per le nuove tecnologie) non è necessariamente un artista.
  • Avere paura di sbagliare. L’ansia da prestazione e l’insicurezza sulle proprie capacità bloccano la crescita più di un’alimentazione inadeguata! Se non si sperimenta e se non si sbaglia è difficile essere autori maturi. L’imperfezione, poi, a volte ci differenzia e ci rende unici.
  • Sentirsi arrivati. Solo dopo la nostra dipartita, preferibilmente tra almeno un paio di secoli.

 

 

 

Instagram: @fedemin_com

Esperto in Immagine e Comunicazione