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Di fronte a un piatto di vongole

Due classici da riscoprire

Il mollusco protagonista di questo numero non ha mai avuto il privilegio di essere al centro di un lungometraggio (almeno che io ricordi). Mi limito quindi a citare un paio di film nei quali le vongole recitano un cameo; le due pellicole in questione hanno una sola cosa in comune, ovvero il genere di appartenenza: la commedia.
Procediamo in ordine cronologico citando la prima del dittico: Al bar dello sport, classe 1983, vede uno squattrinato Lino Banfi arrabattarsi per sbarcare il lunario. All’inizio della pellicola ci viene infatti mostrato il suo lavoro, ovvero assistere un pescivendolo al mercato; le vongole avariate che vende devono sembrare vive, perciò il suo compito è soffiare di nascosto in un tubo affinché compaiano delle bolle d’aria nell’acqua che le contiene.
Ma non è sufficiente, anche le aragoste già stecchite devono sembrare fresche: basta una scossa elettrica per farle muovere e allettare i clienti.
Purtroppo anche il povero comico pugliese prenderà la scossa… per fortuna, con l’aiuto di Jerry Calà, prima farà 13 al totocalcio, poi si giocherà tutto al casinò riuscendo rocambolescamente a cambiare in positivo la sua sorte, inizialmente segnata dalla miseria.
Pur essendo un film modesto è divenuto col tempo un cult movie, complici probabilmente le decine di passaggi televisivi, soprattutto sulle reti Rai.
Il secondo film del nostro curioso dittico è decisamente da recuperare: trattasi di Terapia e pallottole, diretto nel 1999 da Harold Ramis (l’Egon di Ghostbusters), in cui il gangster Robert De Niro, che soffre di attacchi di panico, si affida al bravo psicologo Billy Crystal.
Purtroppo il povero dottore sarà anche costretto a condividere, a suon di minacce a mano armata, la vita non proprio integerrima del suo paziente e a condurre la terapia tra una sparatoria e l’altra, finendo nel mirino nientemeno che dei Federali, prima come sospettato e infine come infiltrato. Si fa rovinare persino la cerimonia di nozze.
Proprio nella sequenza in cui i due, insieme a qualche altro collega fuorilegge, stanno cenando in un ristorante italiano, Crystal, gustandosi un bel piatto di spaghetti alle vongole, scoprirà l’origine del disturbo del suo paziente (da piccolo aveva assistito all’omicidio del padre e se ne era assunto inconsciamente la colpa) e quindi a curarlo.
L’originale soggetto contribuisce a regalarci un film divertente e le interpretazioni dei due protagonisti fanno il resto.