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Qual è la carne che ha conquistato il mondo?

Alla scoperta dei Black Angus più prestigiosi

Nel XIX secolo i bovini conquistarono le immense praterie del continente americano. Dagli Stati Uniti all’Argentina, l’allevamento estensivo del bestiame da carne divenne il cuore di un’economia in espansione. Lo spazio a disposizione venne organizzato in funzione della priorità di assicurare agli armenti pascoli in abbondanza. La carne veniva destinata a coprire il consumo in crescita delle città, ma l’industria zootecnica prevedeva pure la produzione di cuoio, pellami, corna e resti ossei per la fabbricazione di fertilizzanti organici. Sull’onda dell’espansione dei mercati internazionali, le ferrovie e la navigazione a vapore impressero una decisiva svolta.
Poi il freddo diede un contributo fondamentale alla mondializzazione della carne americana. Si deve al francese Charles Tellier l’installazione di un impianto frigorifero in un piroscafo, che consentì per la prima volta nel 1876 l’invio di carne argentina in Francia. Da allora la carne surgelata, nonché tutta un’ampia gamma di prodotti a base di carne (concentrati, estratti, conserve), entrarono nella vita quotidiana delle persone.
L’Argentina offriva le migliori condizioni ambientali per lo sviluppo dell’industria dell’allevamento e l’aumento della domanda mondiale stimolò la selezione degli animali. Infatti gli allevatori argentini cominciarono a importare esemplari di tori di razze differenti, come ad esempio la Shortorn, la Hereford e la scozzese Aberdeen Angus, dando vita a ulteriori razze meticce. Si dice che il segreto che contribuisce a rendere la carne argentina così sopraffina sia stato proprio l’incrocio delle migliori razze importante dal vecchio continente e lo stato brado degli animali.
Attualmente l’Argentina possiede più di 50 milioni di capi bovini. È il quinto paese al mondo nell’anagrafe bovina, preceduta da India, Brasile, Stati Uniti e Unione Europa nel suo complesso. Nell’America Latina, con 1,2 vacche per abitanti, l’Argentina viene dopo l’Uruguay (3,6) e il Paraguay (2,17). Le razze più esportate sono Aberdeen Angus e Hereford. Nel 2019 le esportazioni di carne argentina superarono le 800.000 tonnellate e tra le destinazioni principali spiccano la Cina, la Russia e l’Unione Europea, compresa l’Italia, dove l’angus argentino si è imposto riscuotendo un grande successo tra il pubblico e gli operatori.
L’Argentina è il primo paese nel mondo per consumo di carne bovina, più di 55 kg all’anno pro-capite, davanti al Brasile, all’Australia e agli Stati Uniti, che si collocano intorno ai 40 kg. Tutto ciò però ha un costo elevato in termini di sostenibilità ambientale. L’inquinamento di gas serra generato dall’allevamento rappresenta quasi il 15% del totale delle emissioni.
Esiste poi una competizione diretta tra l’uomo e gli animali allevati per la disponibilità di risorse naturali come l’acqua o il suolo. Sono in atto pericolosi processi di impoverimento della biodiversità a causa della defores tazione causata dalla ricerca di nuovi pascoli. Questioni che alimentano un accesso dibattito internazionale, anche se per il momento le due istanze difficilmente appaiono conciliabili.

Professore Associato di Storia Economica presso l'Università degli Studi di Perugia