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Favole gastronomiche per insegnare ai bambini la sana alimentazione

Il piatto è la trasposizione commestibile dell’intera storia

Uno dei migliori ingredienti per coinvolgere e insegnare la sana alimentazione ai bambini è la fantasia. E un po’ di tempo da spendere. Da sempre, per distrarre i piccoli e farli mangiare, le mamme hanno usato l’escamotage delle favole cosicché anche i più inappetenti, coinvolti dalla ipnotica voce materna che narra una storia appassionante, mangiavano tutta la porzione di cibo, compresi gli alimenti sgraditi come pesce, frutta e verdure. Ma le favole vanno ben oltre l’espediente. È dalla notte dei tempi che rappresentano infatti il mezzo per diffondere contenuti importanti come morale e ingiustizia. I destinatari del messaggio non sono solo i più piccini anzi, da adulti, si apprezza ogni sfumatura occulta del contenuto. Basti pensare a Fedro, lo scrittore di fiabe più noto dell’antichità che, da ex schiavo, usava la simbologia animale per riferirsi a personaggi potenti e criticarli senza poter essere accusato. Prendendo spunto da questa metodologia, il team di Slurp Kids ha messo a punto un vero e proprio cavallo di Troia che arriva ai bambini, cattura la loro attenzione e li educa alla sana alimentazione. Anche una banale pasta con i piselli può diventare gustosa al palato infantile se riusciamo ad accompagnare il pasto con una storia a tema che rende il cibo protagonista e coinvolge i bambini in una dimensione fantastica. Il piatto meno gradito diventa un mezzo per partecipare attivamente al racconto. La storia come distrazione non è educativa: lo è invece come coinvolgimento. I figli diventano protagonisti anche attraverso il fare insieme ai parenti. Ma non è tutto. Il racconto si sposa con il piatto. L’idea è quella di prendere spunto da una vicenda antica o una leggenda del posto, rielaborarla secondo la cultura contemporanea e legarla a una ricetta originale a tema. A Todi è stata lanciata la prima favola gastronomica: Il nido degli aquilotti. La storia è ispirata alla leggenda dell’aquila che avrebbe indicato il punto esatto dove avrebbero dovuto edificare Todi. In quei giorni i saggi vedevano l’imperioso uccello volteggiare sulla zona fino a quando non lancia un drappo rosso su una collina. Ecco, lì dovrà sorgere la cittadina. E così fu. Durante un Kids’ Lab, è stata raccontata la storia ai bambini e a essa è stata abbinata una ricetta originale, preparata poi nelle aule professionali dell’Università dei Sapori di Perugia – tutti insieme, anche con i genitori – sotto la guida dello chef Daniele Guidantoni. La preparazione seguiva le indicazioni della ricetta originale ideata in esclusiva per Slurp Kids: un nido di tagliolini di pasta fresca colorata su fonduta di formaggio, decorato con due uova di quaglia sode. Il piatto è la trasposizione commestibile dell’intera storia. In particolare, le uova raffigurano i due aquilotti inseriti nello stendardo tuderte: sono Terni e Amelia, in passato, sotto la protezione da Todi. Il cibo assume, secondo la filosofia della start up, un ruolo centrale per i bambini, ma anche per i genitori, che imparano un modo nuovo didattico di usare le favole. Ad esempio, basta poco per ideare ricette prendendo spunto dalla storia o dalla geografia che i bambini studiano a scuola: tutto può essere tradotto in cibo per educare al palato, ma anche per rendere viva e imprimere nella memoria una lezione noiosa. Questo è anche il modo per far conoscere la storia e le leggende del luogo in cui vive la famiglia o dove si va in vacanza.
Ma la favola gastronomica è anche un vero e proprio metodo per i ristoratori che vogliono coinvolgere e intrattenere in maniera propositiva i piccoli clienti iperattivi che hanno diritto alla loro esperienza gourmet, grazie anche a una mise en place a tema. La prossima ricetta è dedicata alla Rocca di Passignano sul Trasimento con il Kids’ Lab presentato all’interno del Festival dei Tramonti. Ma questa è un’altra storia.

 

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Giornalista e Founder Slurp Kids