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Christian Mandura

Nuove regole in cucina

Christian Mandura è uno chef giovane, con le idee chiare e innovative, e con molta esperienza alle spalle. Nato a Torino nel 1990, è praticamente cresciuto tra i fornelli: la madre Annamaria infatti, cuoca autodidatta, cucinava in casa in un home restaurant ante litteram.
Da qui ha preso forma la sua passione e ha iniziato a fare esperienze all’interno di importanti cucine, sia in Italia sia in Europa. Tra queste va annoverata quella del Cambio di Torino – ristorante stellato Michelin guidato da Matteo Baronetto – in cui è stato commis de cuisine; rilevante anche la sua esperienza nella cucina del Noma di Copenaghen (due stelle Michelin). In seguito ha gestito i fornelli serali del ristorante di famiglia Il Geranio, a Chieri (Torino), che offre piatti contemporanei di alto livello e che basa la sua filosofia nel rispetto delle materie prime, con lo scopo unico di valorizzare i prodotti del territorio.
Oggi è chef nel suo ristorante Unforgettable, nel centro storico di Torino, un luogo in cui i tanti tavoli sono sostituiti da uno unico dove si siedono dieci ospiti e dove il concetto della tipica ristorazione si capovolge, perché la verdura a chilometro zero è la vera protagonista, i carboidrati sono praticamente assenti e le proteine sono solo un contorno.
«È un posto in cui concentrarsi sull’atto pratico del cucinare, lontano da mode, schemi e stili che non mi appartengono. Abbiamo per anni messo al centro il nostro ego, in lunghi menu degustazione che non fanno altro che autocelebrare il cuoco, sempre più narciso e sempre meno artigiano. In questo luogo ho spostato al centro il vegetale per servire carne e pesce solo come contorno» spiega lo chef Mandura.
La filosofia del locale è ben chiara ed è stata concepita dopo aver ascoltato e parlato con tante persone che hanno portato lo chef «a cucinare fuori dalle cucine».
«In un periodo della mia vita mi sono chiesto se aveva senso quello che stavo facendo, e dopo aver risposto alla domanda sono partito per creare questo ristorante, in cui l’ospite vive un’esperienza gastronomica decisamente particolare. Il menu degustazione – unico e senza scelta – viene servito al social table in un’ora e mezza: le persone seguono la preparazione, che ha come fulcro principale il prodotto vegetale, con le proteine messe in secondo piano. Tutte le verdure vengono coltivate espressamente per noi da giovani agricoltori di Chieri, che considerano fondamentali l’etica e la sostenibilità» prosegue lo chef.
Un ristorante e una filosofia davvero particolari, che rendono il cliente protagonista anche della preparazione, rigorosamente green.
«Quando mi sono reso conto di aver realizzato qualcosa di nuovo, di sostenibile e che guardava al futuro, ho sentito un brivido lungo la schiena» conclude Mandura.

Giornalista per Corebook - L'arte di comunicare