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Reddito del ristorante ricostruito in base alle materie prime

Questo l’orientamento della Corte di Cassazione

L’attendibilità dei dati dichiarati dal contribuente può essere contestata a partire da fatti noti, quali l’acquisto di materie prime, al fine di ricavare fatti ignoti, quali i ricavi suscettibili di produzione a seguito della cessione dei prodotti finiti realizzati tramite l’utilizzazione delle materie prime acquistate. Questo l’orientamento della Corte di Cassazione.
L’ufficio può procedere alla comparazione dei dati emergenti da fatture di acquisto e scontrini fiscali, attestanti le quantità di materie prime acquistate e i corrispettivi incassati dalla cessione delle pietanze preparate, e quanto dichiarato dalla parte in ordine alle quantità di beni necessari a preparare le diverse portate somministrate agli avventori.
Dalla verifica con metodo induttivo può risultare che le prestazioni dichiarate e i risultati indicati dai contribuenti in relazione al numero delle prestazioni eseguite nell’anno, calcolato sulla base delle ricevute fiscali e delle fatture emesse, siano considerati inattendibili poiché, a seguito del raffronto con l’esame dettagliato degli stessi documenti, può emergere che la parte non ha computato tutte le ricevute e tutte le fatture emesse.
Risulterebbe così che la ricostruzione analitico-induttiva effettuata dai verificatori può muovere dalle fatture di acquisto registrate dalle quali è stato possibile determinare le quantità acquistate degli alimenti principali: carne, pesce, pasto, riso, etc.

Avvocato "Studio Integra"