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Il senso di un festival

Parola al direttore artistico

Domandarsi se un nuovo festival sia da considerare strettamente necessario è assolutamente legittimo. Da parte nostra potremmo argomentare a lungo sul senso vero delle arti, della cultura, della loro capacità di attrarre, di elevare, di farci sentire profondamente umani, vitali, pieni di straordinarie passioni da condividere. Wim Wenders, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco conosciuto per successi internazionali fra i quali Paris, Texas e Il cielo sopra Berlino, ha avuto l’idea di fare un omaggio alla coreografa Pina Bausch, fonte di ispirazione per generazioni di danzatori. Nel suo testamento Pina dice: «Danziamo, danziamo… altrimenti siamo perduti, è danza, è teatro, o è semplicemente vita, amore, libertà, lotta, desiderio, gioia, disperazione, unione, bellezza, forza.”» È una prima risposta, soggettiva, molto personale, di una grande artista Se il senso del festival richiama l’antropologia degli eventi culturali, i festival di cinema o festival interdisciplinari e di comunità allora necessariamente il significato è più aperto e inclusivo. Analizzare lo scenario all’origine degli eventi culturali significa innanzitutto interrogarsi sullo spirito, sulla memoria e sull’identità di un territorio, al fine di scovare e comprendere le entità che esercitano su quest’ultimo un’influenza, diretta o indiretta. Gli eventi culturali sono il frutto di creatività e sperimentazione, e contemporaneamente il risultato dei bisogni sociali che caratterizzano la nostra epoca. L’etimologia stessa del termine evento ne esplicita i caratteri intrinseci: il senso della dinamicità e della mutazione, anch’essi elementi appartenenti alla società contemporanea. Gli eventi valorizzano la comunità e le culture, plasmandone il senso di appartenenza a elementi spaziali e temporali, a luoghi e tempi precisi.
Un festival è produttore di contenuti, di nuove opportunità che gli eventi possono potenzialmente generare sul territorio, con un crescente interesse per la materia da parte degli enti governativi. Diverse ricerche hanno contribuito a enfatizzare il ruolo delle manifestazioni e del consumo culturale dal punto di vista dello sviluppo locale e comunitario, e le dirette conseguenze di matrice sociale e culturale. Secondo la strategia EUROPA 2020 – A European strategy for smart, sustainable and inclusive growth, il fenomeno dell’esclusione sociale costituisce una delle principali sfide che la società deve oggi necessariamente cogliere e vincere. Tale fenomeno è definito come un processo dinamico, multidimensionale e continuativo basato sull’esclusione di singoli individui o gruppi di individui dalle reti sociali, economiche e culturali, impedendo loro di partecipare pienamente alle attività comunitarie. Le manifestazioni culturali in generale e, in questo specifico caso, anche i festival del cinema, si inseriscono a pieno titolo in questo insieme di azioni e attività finalizzate all’inclusione, alla crescita e allo sviluppo.
All’interno di un determinato territorio, gli eventi sono solitamente pianificati secondo esigenze e finalità di diversa natura. Possono ad esempio scaturire dalla necessità di presentare e valorizzare il proprio patrimonio a un pubblico più vasto, possono trarre origine da politiche promozionali della località o di rinnovamento della sua immagine, possono derivare dall’urgenza di rigenerare e rinnovare interi comprensori, aree urbane, o possono semplicemente sorgere dall’intuizione di istituzioni culturali locali o da singole persone, guidate dal desiderio di diffondere creatività, conoscenza ed espressioni artistiche. La frequentazione assidua ai maggiori eventi internazionali come il Festival di Cannes, la Mostra del Cinema di Venezia, il Festival del Cinema di Berlino, Locarno, Clermont Ferrand, Madrid, Avanca, Reu – le ultime due località poco più grandi di Magione o Passignano sul Trasimeno – mi portano a dire sì a un nuovo festival internazionale gemellato con il MISFF, il Montecatini International Film Festival e, con il suo tramite, anche con altri 45 festival internazionali, presenti tramite ENIT e Dante Alighieri, in circa 500 sedi nel mondo. Tutto dipende in questi casi con quanta forza, coraggio e feroce determinazione lo vogliamo.
Il Festival dei Tramonti, che si svolgerà dal 7 al 16 luglio 2023 nel borgo di Monte del Lago e nel territorio del Lago Trasimeno, nase come festival glocale, che agisce localmente pensando al globale e come tale internazionale, diffuso e multidisciplinare che, responsabilmente, intende far emergere veri e propri giacimenti culturali in attesa di essere conosciuti. Enti, Istituzioni, storici e scrittori custodiscono tradizioni, valori diffusi, antichi saperi. Archivi, musei, festival hanno un compito importante, quello di tramandare questa immensa ricchezza con un linguaggio contemporaneo che la renda fruibile da tutti nella quotidianità. Il Festival è formato da spettacoli sia indoor che outdoor, da molteplici attività, campus, laboratori adatti a ogni fascia di età comprendendo: artisti multidisciplinari, spettacoli in strada e per le antiche vie del borgo, campus, workshop, video art, performance di danza contemporanea, racconti popolari riadattati e rappresentati nel linguaggio teatrale. Uno spazio particolare anche all’arte enogastronomica che viene promossa come espressione e valorizzazione del territorio attraverso degustazioni narrate che raccontano la storia e la cultura del cibo locale. Storie, memorie e performance artistiche nell’antico borgo di Monte del Lago e nel territorio del lago Trasimeno

GUSTA – FOOD EXPERIENCE
Degustazioni in stile street food: un’esperienza in riva al lago per degustare passeggiando al tramonto i prodotti tipici del territorio, un nuovo modo di vivere il rapporto millenario di una cultura con il proprio cibo, con le proprie radici, reinventandolo tutti i giorni in forma innovativa, sorprendente, pratica e soprattutto gustosa.
Aperisup: cocktail onsup, disciplina tra surf e canoa.
Esclusive cene gourmet con degustazione delle eccellenze locali. I prodotti del territorio sono cucinati e rielaborati dalla creatività di chef ambasciatori del gusto per portare in tavola tradizione e innovazione: la creatività culinaria all’interno del Festival perché «la cucina è di per sé scienza e sta al cuoco farla diventare arte». Ogni sera la cena esclusiva, impreziosita da intrattenimenti artistici, viene servita dando la possibilità di scegliere tra due orari (ore 20.00 e 21.45).

VIVI – TURISMO DINAMICO
Crociere sul lago, percorsi di trekking, turismo in mountain bike ed esperienze in canoa.

AMMIRA – ARTE, CINEMA, DANZA, CULTURA
Gruppi street art, performance artistiche, buskers; video art & dance performance. Proiezione di film, cortometraggi, documentari, video experimental, cinema d’impresa, videoclip, cineturismo, cinema adv. Spettacolo di para pole dance, musica e canto operistico, concerti emozionali, serate di osservazione astronomica guidata, tavole rotonde dedicate alla valorizzazione del territorio e del tessuto economico-sociale, presentazione di libri con workshop e incontri con gli autori, mostre, campus di cinema, danza e fotografia e fiabe da gustare.

CAMPUS E CORSI
L’ente vuole partecipare attivamente allo sviluppo del talento individuale come motore di sviluppo della Comunità, rafforzare il dialogo tra i Paesi, promuovere la condivisione e la cooperazione tra i popoli, la tutela dell’ambiente, la sostenibilità e l’educazione delle generazioni presenti e future, come sancito dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030. Per l’intero anno dialoga tramite le convenzioni e i progetti con scuole, accademie, università, associazioni e APS. L’organizzazione dei campus e dei laboratori sono curati dal direttore artistico Marcello Zeppi e realizzati in collaborazione con enti nazionali e associazioni del terzo settore; si svolgono sia nel periodo scolastico sia durante il Festival, con lo scopo di avvicinare i giovani e gli amanti delle diverse discipline artistiche e sportive a conoscere, interpretare e rappresentare i luoghi, gli ambienti, i paesaggi che caratterizzano Magione, Monte del Lago, Passignano e il comprensorio del Lago Trasimeno.
Accoglie diverse fasce di partecipanti: ragazze e ragazzi da 14 anni a 18 anni e, per i progetti Erasmus, giovani fino a 30 anni; non esclude però adulti innamorati dei luoghi suggestivi scelti per promuovere la nostra cultura e il nostro patrimonio. I partecipanti vengono selezionati in tutta Italia e all’estero. L’intenso programma prevede lo studio dei linguaggi del cinema e della danza affiancati da professionisti del settore. Giovani e adulti, interagendo fra loro realizzano, biografie artistiche, audiovisivi e cortometraggi. Tutti i partecipanti vengono inoltre coinvolti in una performance finale, con coreografie di danza contemporanea itinerante nei suggestivi spazi storici degli antichi borghi e delle aree naturalistiche del Lago Trasimeno. Un documentario finale sarà poi prodotto e diffuso in ambito internazionale.
Dettaglio dei corsi su www.rivistaorizzonte.com

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