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Franco Zeffirelli, cento anni dalla nascita

Il Touring Club Italiano celebra il grande regista fiorentino

Franco Zeffirelli è nato a Firenze il 12 febbraio 1923 da una relazione extraconiugale tra Alaide Garosi Cipriani – un’apprezzata sarta, amante della musica e dell’opera – e Ottorino Corsi, commerciante di tessuti pregiati. La madre era sposata con l’avvocato Alberto Cipriani, una persona da tempo malata e sofferente, da cui aveva avuto tre figli. Il padre naturale era sposato a sua volta, ma nonostante questo era un noto donnaiolo e non riconobbe il figlio se non quando Gian Franco – questo il suo nome di battesimo – ebbe compiuto 19 anni. La madre, che purtroppo morì quando lui aveva solo sei anni, seppe affrontare con grande carattere e dignità una situazione incresciosa, lo scandalo, anche in considerazione del momento storico in cui si svolge la vicenda. Tutti sapevano che il figlio che portava in grembo non poteva essere del marito, date le condizioni di salute in cui versava da anni. Quest’ultimo venne a mancare e Alaide, la vedova, seguì il feretro in evidente stato interessante, sfidando tutte le convenzioni sociali. Aveva voluto fortemente questo bambino anche in considerazione del fatto che aveva compiuto 39 anni.
Franco fu registrato all’anagrafe come N.N figlio di ignoti il cui cognome, come illegittimo, al tempo iniziava da una lettera a rotazione. Era il turno della z e pertanto la madre decise per il cognome Zeffiretti, nome ispirato da un’aria di Mozart tratta dall’opera Idomeneo. Per mero errore di trascrizione divenne Zeffirelli. Come egli stesso dichiarò: «Così io divenni Zeffirelli. E lo sono rimasto. Un cognome unico al mondo».
Regista, sceneggiatore, attore, scrittore, scenografo e assistente alla regia, raccontare la sua vita e parlare delle sue pellicole, vere opere d’arte, è come fare un viaggio, una narrazione raffinata ma caratterizzata dal filo conduttore dell’amore nelle sue diverse espressioni. Il cinema racconta la storia e rende omaggio alla lirica, alla letteratura, al teatro.
Era amico di Maria Callas, fu testimone della sua tormentata vita sentimentale e a lei dedicò una pellicola nel 2002, Callas forever, con Fanny Ardant. Parlava correntemente l’inglese, era entrato nelle fila dei partigiani, fu per lungo tempo collaboratore e amante di Luchino Visconti. Una storia tormentata in cui due personalità si intrecciano e si scontrano, ma dall’incontro ciascuno dei due accresce la sua cultura e il modo di fare cinema.
Nel 2016, una ricerca volta a ricostruire l’albero genealogico di Leonardo da Vinci fece emergere che Franco Zeffirelli era tra i 35 discendenti viventi del grande inventore rinascimentale. Il padre infatti era nato a Vinci e la famiglia Corsi, nel XVIII secolo, si imparentò con la famiglia Da Vinci grazie al matrimonio fra Michelangelo di Tommaso Corsi e Teresa Alessandra Giovanna di Ser Antonio Giuseppe Da Vinci, diretta discendente di Ser Piero, padre di Leonardo.
Indubbiamente Franco Zeffirelli ha dimostrato una sua genialità e versatilità, doti che fanno pensare a una certa affinità con il suo illustre antenato. È diventato un regista di fama mondiale sia per aver diretto film quali Romeo e Giulietta, Fratello sole sorella Luna, Il Campione, Un tè con Mussolini, Gesù di Nazareth, l’Amleto sia opere come la Carmen, Il Trovatore, Madama Butterfly e Turandot, all’Arena di Verona.
Nonostante la sua fama e i premi ricevuti ha sempre conservato una signorile semplicità nel modo di porgersi. Ho avuto modo di incontrarlo molti anni fa e l’impressione che ne ho avuto è stata quella di un uomo che non aveva perso la curiosità intelligente e che era totalmente privo dell’arroganza che la consapevolezza dell’importanza della sua persona poteva avergli infuso. Il Touring Club Italiano, nel corso degli anni, gli ha reso omaggio in molte iniziative ed eventi, organizzati per commemorare uno dei grandi protagonisti della storia del Novecento.

Console Touring Club Italiano