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Fragola dalle mille facce

Tutte le facce che può avere la fragola.

VARIETÀ ALIENE

Sapevate che un uomo, in Giappone, coltiva fragole bianche? La White Jewel, dai semi rossi, è grande e dolce, ma solo una su dieci rispetta gli standard di vendita. Il prezzo? 40$ la confezione. I cultori di questo prodotto vorrebbero farci credere che esso sia appannaggio di un solo uomo; in realtà, in Cile, i contadini la coltivano da secoli: la Fragola Bianca di Purén (oggi Presidio Slow Food) è considerata il capostipite di tutte le varietà attualmente esistenti. Per non parlare della Pineberry, al gusto di ananas, e della Strasberry – poi commercializzata come Framberry – varietà da giardino dalle fattezze di un lampone.


NOMI FANTASIOSI

Vince il premio originalità la varietà americana Pochaontas, tonda e grande; seguono Pink Panda, dai suoi fiori rosa, e Little Scarlet, presente solo nel Regno Unito.


BASTA PROVARE

Accertatane la presenza nei risotti e nei piatti agrodolci, la fragola celebra le seconde nozze con lo champagne, ma stavolta nella pasta di un formaggio, perfetto da abbinare ai fiocchi d’avena. Senza contare che, in passato, le foglie erano usate come surrogato del tè e per insaporire i piatti di carne.


CULTIVAR ITALIANE

Recentemente è stata testata Melissa, una varietà precoce – si raccoglie a gennaio – rustica e capace di soddisfare una domanda di mercato destagionalizzata. Nell’agro pontino, invece, fin dagli anni Cinquanta si coltiva la Favetta di Terracina, che in quelle lande trova il suo habitat ideale, mentre a Tortona l’omonima varietà viene consumata cosparsa di zucchero e Barbera. Che dire poi della Fragola di Maletto, coltivata nelle terre dell’ammiraglio Nelson a Bronte, dal cuore vuoto e oggi a rischio estinzione?


COME SI SERVE

Le fragole richiedono un lavaggio con vino bianco o con acqua ghiacciata. Sembra un trattamento da pascià, eppure solo così si può preservarne il profumo. E il picciolo va tolto dopo, così che i liquidi non possano penetrare nella polpa.


L’EVERGREEN: FRAGOLE E PANNA

Il successo di questo abbinamento ne ha fatto il simbolo di Wimbledon: sembra infatti che, durante i quindici giorni di torneo, si consumino nientemeno che 28.000 kg di fragole e 7.000 l di panna. Gli esperti sostengono che il rapporto corretto sia 70:30 in favore delle fragole e che il dessert vada gustato entro 2:50 minuti; scaduto questo tempo, le fragole cominciano a restringersi, diventando morbide.

Giornalista per per Corebook - L'arte di comunicare, Dottoressa in Lettere Moderne e in Informazione, Editoria e Giornalismo