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Franciacorta, l’identità di un territorio

Un vino dal perlage vellutato

A oltre cinquant’anni dal riconoscimento DOC (poi DOCG), Franciacorta è un marchio in continuo sviluppo, dietro al quale si animano cantine, produttori, vigne, comuni, associazioni; un intero territorio, quello bresciano, che mira sempre a migliorare. A dimostrarlo è la scelta recente di puntare sul rispetto dell’ambiente e della biodiversità anche tramite il ricorso alle pratiche biologiche, senza tralasciare l’indispensabile attenzione alle nuove tecnologie e alla cosiddetta agricoltura intelligente, come dimostra l’installazione e la messa in rete da parte del Consorzio di Tutela di numerose centraline meteo, rendendo così disponibili a tutti gli agricoltori e alle centinaia di aziende aderenti moltissimi dati pronti per essere analizzati anche in cloud. Ecco allora che abbiamo deciso di brindare all’inizio del 2021 proprio con un calice di Franciacorta, il vino con le bollicine che assolutamente non va chiamato spumante! E sebbene alcuni ritengano che vada gustato per un brindisi in assolo, in realtà questo vino – amatissimo per la sua freschezza, leggerezza e per il suo gusto spiccato – si presta ad accompagnare, oltreché aperitivi, interi pranzi e cene, a patto di porre la giusta attenzione agli abbinamenti. Si dimostra senz’altro perfetto per accompagnare gli antipasti a base di salumi, uova e formaggi cremosi e delicati oppure per carpacci e tartine di salmone, tonno e polpo. È un ottimo compagno anche di primi di riso e pasta a base di pesce, purché non abbiano condimenti tanto delicati da scomparire con l’accostamento al Franciacorta: dunque l’unione migliore è con quei primi piatti che abbiano un gusto deciso e una consistenza cremosa quali, ad esempio, i timballi o risotti mantecati, pietanze che ben si prestano ai pranzi e alle cene delle feste. Per quanto riguarda i secondi, il Franciacorta è in grado di esaltare piatti a base di pesce, crostacei e molluschi nonché carni bianche – in particolar modo quelle fritte – ma è un ottimo abbinamento anche di quiche ed elaborate torte salate. Infine si accompagna perfettamente con semifreddi e dolci fatti in casa. E ora alcuni consigli prima del brindisi di fine anno. Il Franciacorta soffre molto gli sbalzi di temperatura e l’esposizione alla luce, quindi sarebbe opportuno conservarlo in cantina al riparo della luce del sole e a una temperatura il più possibile costante tra i 10 e i 14 gradi. Qualche ora prima di servirlo va immerso in un secchiello con ghiaccio e acqua al quale aggiungeremo un po’ di sale grosso. Va infatti servito tra gli 8 e i 10 gradi affinché mantenga inalterato il suo prezioso bouquet aromatico, mentre, se lasciamo salire troppo la temperatura, la componente zuccherina diventa predominante. Fanno eccezione i Franciacorta Millesimati, che possono essere serviti anche a 12 gradi per esaltarne aromi e profumi. E ora vi saluto augurandovi un nuovo anno sempre in compagnia della nostra rivista, che in questo numero si arricchisce del contributo di H.Pierre, dedicato all’informatica al servizio del settore Ho.Re.Ca.

Direttore Responsabile