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C’era una volta un bambino sano, una mamma contenta e uno chef soddisfatto

Consigli per far mangiare ai bambini gli alimenti più odiati

E vissero tutti felici e contenti: questo è l’obiettivo da raggiungere. È frequente che durante i workshop di ri-educazione alimentare Slurp Kids, i genitori (ma anche gli chef!) mi chiedano come rendere appetibili ai propri figli i tanto odiati alimenti sani, come verdure o legumi; ogni bambino ha le proprie avversioni. Soprattutto, ogni ragazzo ha gusti in parte formati e tanta curiosità sulla quale far leva per proporgli, di volta in volta, nuovi ingredienti.
Basta utilizzare qualche escamotage per fare in modo che assaggino un po’ di tutto. Chi cucina per i post-millenials (attuali bambini e giovani) che sia un genitore o un professionista, deve tener conto della personalità dell’individuo che ha davanti a sé e rispettare le sue esigenze. Le centinaia di ragazzi da me intervistati mi hanno sempre ribadito che vogliono scegliere cosa mangiare e provare cose nuove al ristorante proprio come fanno gli adulti: «Ci offrono sempre pennette e cotolette. Ci piacciono, ma basta, siamo stufi, vogliamo scegliere noi!» ribadisce con forza Annapaola, 9 anni.
Un suggerimento per i genitori. Un primo consiglio per ottenere attenzione dai più piccoli è quello di coinvolgerli in cucina o a tavola in un’attività ludica-educativa che renda la lezione e gli ingredienti accettabili.
Con la giusta motivazione, una volta accettata la sfida, i bambini mangiano tutto. Proprio tutto. A cena, ad esempio, di solito c’è più tempo: fatevi aiutare dai più piccoli a fare l’insalata, a sbattere le uova o ad apparecchiare. Cambiate attività per tenere sempre viva la curiosità e l’attenzione.
A casa, come al ristorante, improvvisate delle piccole degustazioni. Bastano delle schede che poi discuterete con loro. Assegnate dei punteggi a due o tre oli da assaggiare e giudicare. Una volta stabilite le regole, il gioco della sana alimentazione sarà accettato anche per gli alimenti difficili come frutta e verdure.
In ogni caso, che ci si trovi in famiglia o fuori, stimolate i piccoli a mangiare sempre alimenti diversi. È stato appurato dagli esperti che anche se il bambino rifiuta l’assaggio di una novità, prima o poi, anche dopo 10-15 volte, lo proverà.
Ora, invece, un suggerimento per gli chef. Presentiamo un piatto adeguato all’ospite-bambino: colorato, ricco di piccoli bocconi, con frutta e verdura; magari corrediamo la pietanza di un paio di ciotoline con una salsa o un olio extravergine da giudicare con una scheda.
Il piatto unico è perfetto per la fame dei piccoli e per l’organizzazione in cucina. Rendere un cibo più gradevole e simpatico alla vista del bambino può stimolarne l’assaggio. Non è necessario cesellare carote o ritagliare faccine e cuoricini rosa per preparare, in poche mosse, una pietanza a misura di bambino.

 

 

In fondo questo è il mestiere del cuoco: ingolosire il cliente. I piccoli ospiti sono i più difficili da accontentare perché privi di filtri sociali e con tanti pregiudizi ispirati dai genitori, ma un bravo chef dovrebbe accettare e vincere una sfida sociale che da sola vale tre stelle della Rossa!
Alessandro Borghese è l’esempio di uno chef di successo che non trascura un fondamentale target sociale: «I bambini sono un’opportunità per la ristorazione ma, per gestirli secondo le loro esigenze, bisogna essere preparati con un’offerta studiata. Io sono l’esempio che è possibile e la loro soddisfazione e quella dei genitori, è molto gratificante. Non è facile ma come genitori e professionisti abbiamo il dovere di agire».
Il suo locale AB – Il lusso della semplicità in Viale Belisario, 3 a Milano, più che un ristorante è una fucina di idee che ingloba diversi spazi interattivi dedicati al cibo in purezza, ma anche alla formazione, agli eventi e agli show cooking per adulti e bambini.
Al suo indirizzo non solo i più piccoli non sono mal visti, ma hanno un’attenzione speciale con un menu ideato per loro da Chef boy insieme a un nutrizionista, una mise en place colorata con fogli e matite colorate e, addirittura, un baby bagno, mentre le mamme con i neonati hanno una stanza riservata per l’allattamento.
Il luogo ideale per tutta la famiglia, dove tutti gli ospiti, bambini compresi, sono guidati in una esperienza gastronomica dal giusto rapporto qualità-prezzo.

 

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Giornalista e Founder Slurp Kids