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L’era digitale

Fare digital innovation nei bar e ristorazione non vuol dire solo utilizzare tablet, ma migliorare un servizio e semplificare la comunicazione tra sala e cucina

L’innovazione digitale è un concetto trasversale ed è al centro di tutti quei cambiamenti tecnologici, organizzativi, culturali, sociali e creativi che migliorano la vita di tutti i giorni.
Fare digital innovation nel mondo della sala di bar e ristorazione non vuol dire solo utilizzare tablet o simili, ma migliorare un servizio, semplificare la comunicazione tra sala e cucina, ridurre errori di varia natura, governando la logica del business. L’innovazione digitale, per quanto strana e contemporanea, è esattamente una precorritrice della tanto citata quanto inflazionata sostenibilità aziendale.
Indubbiamente costosa nella fase di avvio e sviluppo, in termini di software e dispositivi elettronici, touch screen per ordinazioni, gestionali per prenotazioni e pos, la tecnologia informatica irrompe sul fattore tempo. Basti pensare alla gestione di un menu o di una wine list digitale, un click in cambio di un continuo consumo di materiale cartaceo o plastico, con conseguente riduzione dei costi.
Il digitale è la parte più green di un’impresa di ristorazione; non sostituisce il fattore umano, valore indiscusso di cui la sala si avvale, ma risulta essere un supporto fondamentale per eliminare ogni possibile disagio e personalizzare l’esperienza dell’ospite. Iniziando dalla prenotazione on-line, dati che entreranno di default nel guestbook in cui sarà possibile avere un database di informazioni e curiosità sul cliente, in modo da essere preparati su eventuali intolleranze, oppure sulle specifiche preferenze di pietanze o bevande che lo stesso ha apprezzato in modo particolare la volta precedente.
La presa dell’ordinazione con carta e penna è ormai retaggio del passato e spesso motivo di conflitti interni tra sala e cucina, dovuti a una cattiva comunicazione; alcuni locali particolarmente trendy hanno per esempio iniziato a dare la possibilità agli stessi clienti di effettuare la propria ordinazione utilizzando lo smartphone, creando un ponte cliente-cucina, aspetto però che merita riflessione; abbiamo già detto che la tecnologia non può sostituire il valore umano, ma in contesti contemporanei, di servizi veloci in cui la business philosophy non fa della sala la centralità della proposta, allora può essere una soluzione.
L’ottimizzazione degli acquisti, la gestione del magazzino e il calcolo del food cost sono altri elementi in cui la tecnologia apporta benefici considerevoli. L’innovazione digitale non significa solo miglior gestione: la sensazione è quella che i format di ristorazione hanno raggiunto un punto di saturazione e che la contemporaneità si concentrerà sullo sviluppo di nuove dimensioni esperienziali, che genereranno nuove emozioni, nuove sensazioni naturalmente sostenibili.
Dove arriverà la digitalizzazione? Come immaginiamo la sala futurista?

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Responsabile di Sala e Sommelier de La Trota 1963