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Posate: dalla pietra all’argento

Storia del coltello, del cucchiaio e dalla forchetta

Dalla pietra all’acciaio, passando per legno, conchiglie, osso, corno, bronzo, metalli preziosi, la posateria ha una storia lunga quanto quella dell’uomo e si è evoluta con esso.
I primi utensili che l’uomo preistorico ha iniziato a utilizzare servivano infatti agli stessi scopi per cui li usiamo oggi, ma nel tempo le modalità e le forme hanno subito variazioni considerevoli.
Il coltello è senz’altro il primogenito della famiglia della posateria: allo stesso tempo arma e strumento polivalente nella vita quotidiana, è composto da lama e manico presumibilmente da quando l’uomo ha iniziato a forgiarlo e non più a ricavarlo da elementi naturali. Per millenni ha sostituito anche la forchetta, dato che molte civiltà hanno utilizzato la sua punta aguzza per infilzare i cibi una volta tagliati e portarli alla bocca. Inseparabile compagno di vita, in alcune epoche ornamento personale finemente decorato con intarsi, gemme e pietre preziose, era uno strumento strettamente privato e ciascuno, anche nei banchetti, utilizzava il proprio. La punta è stata sempre aguzza fino a quando non si iniziò a utilizzare la forchetta, segnandone il definitivo declassamento da arma a posata.
Il cucchiaio è stato invece lo strumento più coerente dalla sua nascita a oggi. Utilizzato per portare i liquidi alla bocca, a tale scopo in principio si adattarono conchiglie; infatti, non a caso il suo nome deriva dal latino cochlea che significa appunto conchiglia, da cui cochlear, cucchiaio. Questo era più simile ai nostri cucchiai rispetto alla lingula, che aveva una forma più allungata e più piccola – vicina al nostro cucchiaino – ed era utilizzata per uova e molluschi. Dal Medioevo se ne modificarono lo stile e il decoro, cambiarono l’impugnatura e i materiali, ma mai l’impiego.
Ci vollero millenni invece perché la forchetta prendesse vita e secoli affinché si affermasse nella quotidianità. Secondo la leggenda fu intorno all’anno Mille che una principessa bizantina utilizzò per prima la forchetta in Occidente, durante la sua cerimonia di nozze con un Doge, e non senza generare bizzarre interpretazioni.
Anche dopo quel momento nei secoli a venire nelle corti europee si continuava a mangiare con le mani e l’utilizzo della forchetta era sporadico, tanto che secondo alcune fonti lo stesso Luigi XIV era solito mangiare con le mani. Di certo, elementi quali i cambiamenti nelle abitudini alimentari e l’avvento della peste aiutarono la diffusione della forchetta, con l’Italia al primo posto, anche grazie alla nostra amata pasta. Diffusione che accelerò a partire dai secoli XVII e XVIII, quando esplose definitivamente la posateria come segno di civiltà, in tutte le sue declinazioni e specifiche destinazioni.
In definitiva, dunque, dall’inizio della storia dell’uomo passando da una famosa festa di nozze a Venezia, la presenza della posateria in tavola è un fattore consolidatosi in tempi relativamente recenti, frutto di un’evoluzione che è stata cartina al tornasole della nostra civiltà: forse, non a caso, oggi le realizziamo in plastica?

Responsabile di Sala e Sommelier de "La Trota 1963"