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Zenzero: misteriosa delizia

Non conosciamo l’origine del nome di questa pianta straordinaria

Le feste del Natale e del Capodanno sono per tutti un momento speciale, atteso ogni anno con trepidazione, per viverne l’atmosfera incantevole e per godere della compagnia di parenti e amici. Pranzi luculliani e cenoni si susseguono e ci costringono, con gaiezza e senza rimpianti, a strafare.
Del resto, come riuscire resistere alla danza delle pietanze ricche e gustose, ai numerosi brindisi di gioia e celebrazione, per non parlare dell’irresistibile varietà dei dolci di fine pasto? Inutile negare che persino i più forti di volontà, quelli che fino all’8 dicembre avevano resistito alle tentazioni culinarie, piano piano cedono e commettono qualche delizioso peccatuccio di gola. Almeno fino all’Epifania.
Eh, già perché dal 7 gennaio torna la voglia, ma anche il bisogno, di rimettersi in carreggiata e, proprio per venire incontro a questa esigenza, abbiamo deciso d’inaugurare l’anno parlando di una radice dalle molteplici proprietà benefiche.
Brucia-grassi, depurativo e diuretico, lo zenzero regola anche glicemia e colesterolo e, pertanto, è senz’altro il migliore alleato possibile, specialmente in questo periodo post natalizio.
Non conosciamo l’origine del nome di questa pianta straordinaria. Nell’antichità i Greci la chiamavano zingiberi, gli Arabi zanjabil, mentre in India il suo nome era singivera in lingua pali e srngavera in sanscrito. Ma, seppure l’origine del nome ci sia ignota, sappiamo bene che le sue proprietà curative erano assai note, tanto che un proverbio indiano affermava che «ogni buona qualità è contenuta nello zenzero» e, fin dall’epoca greca, esso era utilizzato come digestivo dopo un pasto abbondante – come raccomanda Dioscoride, medico del I sec. d.C.
Apicio, celebre cuoco romano, lo utilizza nella preparazione dell’oxyporum, il suo famoso liquore digestivo fatto, appunto, con zenzero, cumino, ruta, datteri, miele, sale e pepe. Apicio ne inserisce la ricetta nella sua opera De re coquinaria, ossia L’arte culinaria, certo pensando che potesse essere utile alla digestione dei sontuosi banchetti romani preparati seguendo le sue ricette.
Molto più semplice è la preparazione dell’acqua allo zenzero, moderno rimedio per rimettersi in forma e depurare il nostro organismo dagli effetti di una dieta un po’ troppo ricca. La ricetta prevede di far bollire per 15 minuti a fuoco basso, in un litro e mezzo di acqua, 50 grammi di zenzero fresco precedentemente affettato: il preparato va poi filtrato e fatto raffreddare, e non resta che berne almeno un litro al giorno. Seguire per qualche mese questa buona abitudine permette all’organismo di depurarsi, liberandosi dalle tossine.
Mentre vi accingete a preparare l’acqua allo zenzero per dimenticare i bagordi delle feste appena trascorse, sfogliate il primo numero del 2019 di Orizzonte, alla scoperta delle mille virtù dello zenzero, della sua storia e dei molteplici impieghi di questa radice che, nel Medioevo, era considerata così preziosa da arricchire, in modo molto consistente, chi fosse riuscito a coltivarla.

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